È proprio qui – tra piazza d’Armi e piazza Ugo Bassi – che una decina di ragazzi, quasi tutti minorenni, avrebbero deciso di mettere paura ai loro coetanei, facendogli capire una volta per tutti chi è che comanda il quartiere. E quale modo migliore per segnare il proprio territorio se non quello di accerchiare la vittima predestinata, frugare nelle sue tasche e rubarle uno smartphone di ultima generazione? In una sola settimana ci sarebbero stati almeno tre scippi, tutti ai danni di giovani vittime ferme alla pensilina del bus, in attesa della loro corsa. Passa dai furti hi tech il nuovo imperativo categorico della bande composte dai ragazzini terribili che un anno fa avevano messo a ferro e fuoco le vie del centro a forza di danneggiamenti, furti, risse e spaccio di droga. Episodi che avevano costretto la Procura dei Minori ad avviare un’inchiesta, non ancora conclusasi. È possibile che alla magistratura coordinata dalla dottoressa Giovanna Lebboroni spetti un’altra mole di lavoro. Questa volta sotto la lente degli inquirenti ci potrebbero essere volti nuovi e nuovi reati da contestare. (Fonte: Corriere Adriatico)