Rigopiano, si lavora su un altro fronte

I soccorritori lavorano per praticare una nuova apertura nell’albergo di Rigopiano, dal lato opposto a quello dove finora si è operato. Lo rende noto la prefettura di Pescara. Il nuovo varco darà accesso a locali che finora non è stato possibile raggiungere. Si amplia così il fronte della ricerca dei dispersi, il cui numero è salito a 24. Mancano notizie, infatti, un giovane senegalese la cui presenza in albergo è stata segnalata da una delle persone superstiti che lo aveva incontrato durante il soggiorno. Al momento, però, nessun familiare o conoscente dell’immigrato ne aveva segnalato la scomparsa. Soccorritori cercano dei varchi nei muri perimetrali per consentire l`esplorazione di nuove porzioni dell`hotel I soccorritori hanno sottoposto il campo di operazione ad una nuova tipologia di intervento, nel tentativo di individuare nuovi locali rimasti intatti. Matteo Gasparini, delegato del Soccorso alpino e speleologico dell’Ossola e nuovo referente del gruppo piemontese in Abruzzo, spiega che “stiamo cercando di ‘attaccare’ i muri perimetrali dell`albergo, nel tentativo di penetrare le spesse pareti di cemento armato dietro cui potrebbero celarsi eventuali superstiti. Con la dotazione di speleologi del CNSAS, basterebbe trovare dei varchi anche ridotti per consentire l`esplorazione di nuove porzioni dell`hotel. Si tratta di un lavoro di strategia reso anche necessario dal peggioramento delle condizioni meteorologiche, visto che dopo le nevicate della notte, ha continuato a cadere neve mista a pioggia per tutto il giorno”. Domani partirà da Torino il terzo contingente di volontari del CNSAS Piemonte che giungerà in Abruzzo verso sera, per dare il cambio alla seconda tornata di operatori. Sono 20 uomini provenienti dalle Delegazioni Biella, Canavesana, Mondovì, Pinerolese, Valle di Susa e Val Sangone, Valli di Lanzo e 1° Gruppo Speleologico comprensivi anche di un sanitario. Il bilancio: 9 estratti vivi, 5 vittime, 24 dispersi Il bilancio delle persone tratte in salvo è ancora invariato: sono nove. Cinque i morti. L’avanzamento dei mezzi meccanici di ausilio viene assicurato dal personale del Soccorso Alpino che sonda la neve, tracciando la pista da seguire. La Polizia Stradale e l’Esercito si stanno occupando di garantire la viabilità sulla strada che consente ai soccorsi di raggiungere le zone operative, condizione essenziale per garantire la continuità dei soccorsi. (RaiNews24)