Ogni anno alla metà di settembre l’estensione dei ghiacci marini nell’Artico raggiunge il suo minimo. Come un enorme cubetto di ghiaccio, si sciolgono al Sole estivo prima di tornare ad espandersi nel gelo dell’inverno. Ci sono molte ragioni fondate per preoccuparsi delle condizioni del ghiaccio marino in estate, in particolare da quando viene colpito pesantemente dal riscaldamento globale causato dall’uomo. Tutte le osservazioni scientifiche sulla terraferma, sul mare e dallo spazio, mostrano che ha imboccato una spirale discendente. Mentre lo scioglimento in sé stesso è un fenomeno naturale, il ritmo con cui il ghiaccio scompare non lo è: con le temperature da record registrate nelle ultime decadi, il ghiaccio nell’Artico sta scomparendo rapidamente. Non dovremmo attendere che si sciolga del tutto prima di prestare maggiore attenzione al fenomeno. Ecco cinque motivi per farlo sin da oggi:
1) Il ghiaccio marino estivo nell’Artico è una sirena d’allarme per il cambiamento climatico. Mentre le ricerche scientifiche mostrano che il riscaldamento globale antropico è una realtà, a molte persone il suo impatto appare intangibile e lontano, almeno per il momento. Grazie al ghiaccio marino possiamo vedere chiaramente il cambiamento fisico nel sistema terrestre. Meno di 50 anni fa l’oceano Artico era una calotta ghiacciata che si scioglieva solo marginalmente alle estremità. Oggi chiunque può vedere la differenza. La parte più settentrionale della Terra oggi più che bianca è di un blu intenso. Il ritiro del ghiaccio marino ci avverte che gli effetti del global warming saranno su larga scala e tangibili.
2) Il ghiaccio nell’Artico influenza la vita così come la conosciamo. La civiltà è progredità così rapidamente negli ultimi 10000 anni grazie a un clima relativamente stabile, che ha permesso una diffusione delle produzioni agricole e lo sviluppo di culture ed imperi. Il ghiaccio artico ha avuto un ruolo in questa storia, anche se poco celebrato. La circolazione dell’acqua negli oceani del mondo – conosciuta come il “grande nastro trasportatore oceanico” – è spinta dalla produzione di acqua densa nell’Artico, un effetto della formazione del ghiaccio marino. In sua assenza il clima globale cambierà in modo drammatico, imponendo condizioni molto più complicate per lo sviluppo umano. Ad esempio, se il grande nastro trasportatore si dovesse fermare completamente, il Nord Europa sarebbe tra 5 e 10 gradi centigradi più freddo, un crollo delle temperature che ridurrebbe radicalmente i raccolti agricoli.
3) Gli effetti dei cambiamenti nei mari dell’Artico si fanno sentire anche in una città a te vicina. Mentre le strade di San Paolo, Sydney e Shanghai possono sembrare lontanissime dal Polo Nord, le connessioni tra loro stanno iniziando ad emergere. Le “teleconnessioni” fra l’Artico e il resto del mondo stanno diventando un’importante area di studio semplicemente per le dimensioni degli impatti attuali e potenziali. Eventi meteorologici estremi, come inondazioni, incendi, tempeste, ondate di calore e anche di gelo possono essere amplificate dalla perdita di ghiaccio marino estivo nell’Artico. Mentre le ricerche sono ancora in corso, sembra che i cambiamenti possano influenzare la Corrente a getto e produrre ancora più eventi estremi.
4) Il ghiaccio nell’Artico influenza enormemente l’economia globale. Mentre la maggior parte dei Consigli di amministrazione (tranne nei settori della pesca, della navigazione o dell’estrazione di petrolio) non presta molta attenzione ai cambiamenti nel Grande Nord, le ripercussioni economiche possono essere immense. Le ricerche suggeriscono che lo scioglimento avrà costi significativi per il settore agricolo (per i cambiamenti nella distribuzione globale delle precipitazioni) e il settore assicurativo (per i danni causati dagli eventi meteo estremi), così come per molti altri.
5) Ciò che accade nell’Artico non rimane confinato all’Artico. Così come l’Amazzonia può essere definita “i polmoni del mondo”, l’Artico ha un ruolo cruciale nella circolazione atmosferica e oceanica globale. Il ghiaccio nell’Artico regola il clima della Terra, comprese la distribuzione del calore e le precipitazioni piovose e nevose. Più i cambiamenti climatici avanzano e il ghiaccio marino estivo si scioglie a livelli senza precedenti, più effetti meteorologici anomali saranno senza dubbio avvertiti a grande distanza dal Circolo Polare Artico. Questo ci riporta al minimo annuale. I livelli raggiunti nel 2015 confermano una tendenza in discesa nel volume del ghiaccio estivo.
Se si continuerà così, nel giro di 10 anni (o poco oltre) non ci sarà dubbio che le persone nate oggi vedranno un Artico senza ghiaccio nel corso della loro vita. Questo comporta problemi. Il ghiaccio artico è un lento treno guasto che sta uscendo dai binari per tutti noi. (Fonte, RaiNews)