Si continua a scavare a Rigopiano, tanti dispersi ancora

Sono 11 le persone estratte vive (due all’arrivo dei primi soccorsi e 9 nella giornata di ieri) dalle macerie dell’hotel Rigopiano e 5 le vittime tra cui ci sarebbe anche Nadia, la mamma del piccolo Edoardo, estratto vivo dalle macerie. La donna a quanto si apprende dall’ospedale di Pescara è stata, infatti, identificata.

 E’ fare il punto della situazione è il capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, che ha incontrato la stampa alla Dicomac di Rieti. “Abbiamo salutato con grande entusiasmo le operazioni che continuano a essere molto complicate e non dobbiamo abituarci a vedere questi operatori in quelle condizioni, perché continuano ad essere condizioni estreme. Ringrazio ancora una volta gli operatori tutti al lavoro”, ha detto Curcio. “Sono centinaia le scosse sismiche – ha sottolineato Curcio – che continuano a interessare tutta l’area, questo è un elemento assolutamente importante che condiziona la tenuta già molto provata delle persone presenti su questi territori”. “Il numero dei dispersi è di 23 persone”, fa sapere dal canto suo la Prefettura di Pescara.

Le condizioni cliniche dei 4 bambini e 5 adulti sopravvissuti alla slavina che ha travolto l’Hotel Rigopiano e ricoverati all’ospedale di Pescara “sono buone. Solo un paziente è attualmente in sala operatoria per un intervento chirurgico all’arto superiore”, riferisce il bollettino diffuso dalla Presidio ospedaliero di Pescara. “Hanno tutti accanto un loro familiare e hanno anche un supporto psicologico da parte della nostra struttura”, dice Rossano Di Luzio della struttura ospedaliera. “I quattro bambini – riferisce l’ospedale nel bollettino – sono Gianfilippo e Ludovica Parete, Edoardo Di Carlo, Samuel Di Michelangelo. I cinque adulti sono: Adriana Vranceanu, Francesca Bronzi, Vincenzo Forti, Giorgia Galassi, Giampaolo Matrone”. “La Prefettura ha già informato i familiari dell’identità di tre vittime. Ai familiari va il nostro senso di familiarità e vicinanza”, dicono i sanitari dell’ospedale di Pescara. Il lavoro degli uomini del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è continuato incessantemente: 40 tecnici del CNSAS, a fianco di SAGF (Soccorso Alpino GFD), Vigili del Fuoco e militari sono impegnati nei soccorsi. (Tratto da ADNkronos)