Un accordo che ha avuto l’unanimità e ciò significa che «sono superate le remore di alcune regioni. Ora – ha affermato – sarà approntato un provvedimento che sarà presentato al Parlamento». Ed ancora: «È un impegno collettivo – rileva Ricciardi – per garantire l’uniformità dell’offerta vaccinale sul territorio e che fa chiarezza anche sull’importanza della vaccinazione per la tutela delle fasce più fragili come bambini, anziani o persone immunodepresse soprattutto nelle comunità ristrette come per esempio le aule scolastiche». Il tutto mirato alla prevenzione di malattie importanti che, viste le basse coperture attualmente registrate in Italia, rischiano di riemergere. Garantire un’offerta vaccinale uniforme in tutte le zone del Paese è l’obiettivo da raggiungere anche per il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Antonio Saitta: «Occorre – ha detto – un calendario vaccinale che stabilisca le priorità e la tempistica delle somministrazioni, in modo progressivo e graduale. Un obiettivo che va raggiunto nello stesso momento in cui si ripartiranno le risorse stanziate a riguardo, 100 milioni di euro, dalla legge di bilancio.
Sarà poi fondamentale attivare una campagna di comunicazione condivisa fra il ministero e le Regioni proprio per supportare l’offerta vaccinale». Parla di «passo importante» la presidente della commissione Sanità Emilia Grazia De Biasi, chiedendo però che il Parlamento proceda ora con «una norma concreta e condivisa». Annuncia invece battaglia il Codacons: «Ricorreremo in ogni sede contro una legge nazionale in tal senso, e ci rivolgeremo alla Corte europea dei diritti dell’uomo per bloccare una iniziativa che è una violenza nei confronti delle famiglie». E sul piede di guerra anche vari gruppi di genitori: i ‘Genitori del NO Toscanà contano già oltre 1500 aderenti e sono un gruppo nato su facebook, che vuole ora costituirsi in Comitato, contro la proposta di legge della Regione Toscana sull’obbligo vaccinale. Analoghi gruppi stanno nascendo anche in altre regioni. (il messaggero)