Era già stato investito da un treno quando ieri mattina il macchinista del regionale veloce diretto a Piacenza si è accorto del corpo, accasciato sulle rotaie tra Senigallia e Marzocca. Pochissimi dubbi sul fatto che lui, un
24enne di origini romene, avesse deciso di togliersi la vita, tanto che la Procura tratta il caso come suicidio. Ma resta un alone di giallo intorno ad una vicenda su cui gli investigatori vogliono essere sicuri oltre il cento per cento. Innanzi tutto perché, di solito, chi si butta sotto un treno viene visto dal macchinista del mezzo in arrivo, mentre in questo caso non ci sono testimoni diretti. In più familiari e amici non si spiegano il gesto estremo del 24enne, che non ha lasciato messaggi che spiegassero la decisione autolesionista.
Infine ci sono due elementi che si prestano a più interpretazioni: la
giacca ritrovata a pochi metri di distanza piegata e appoggiata per terra con precisione e il
cellulare del giovane dove alcune chat social sarebbero state cancellate. Lo ha fatto il ragazzo per portare nell’oblio tracce di qualcosa che lo angosciavano o c’è un’altra spiegazione. Sarà sicuramente utile l’
autopsia sul cadavere richiesta dal pm Irene Bilotta, titolare dell’indagine in mano agli inquirenti della Polizia Ferroviaria di Ancona e Marche. Dunque la procura, che comunque segue la pista del suicidio, cerca comunque ogni controprova attraverso l’esame autoptico che dovrebbe essere svolto nei prossimi giorni.
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