Donald Trump procede senza timori lungo la sua rotta e a poco più di una settimana dal suo insediamento firma altri due ordini esecutivi al Pentagono, per il rafforzamento dell’esercito e per aumentare i controlli e impedire l’ingresso di terroristi islamici negli Stati Uniti. Il presidente americano ha sospeso per 120 giorni il programma di ammissione di tutti i rifugiati, programma varato da Barack Obama. Poi ha sospeso per tre mesi l’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di sette paesi musulmani: Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen. Infine, ha sospeso a tempo indeterminato l’ingresso dei rifugiati provenienti dalla Siria. “L’ingresso di cittadini e rifugiati siriani” è “dannoso per gli interessi del Paese”, ha scritto il presidente, che sta trasformando la politica di asilo in una parte fondamentale della strategia anti-terroristica e di difesa della nuova amministrazione americana. Circondato dalla leadership militare, ha poi aggiunto che l’obiettivo è “proteggere il Paese dall’ingresso di terroristi stranieri”.
Trump ha inoltre tagliato di oltre la metà il numero dei rifugiati che gli Stati Uniti prevedevano di accettare quest’anno, portandolo a 50mila. L’ordine esecutivo prevede di dare priorità ai quelli appartenenti a minoranze perseguitate per motivi religiosi. Secondo il provvedimento, le autorità locali e statali dovrebbero avere un ruolo nel decidere se i rifugiati si possano insediare. “Vogliamo essere sicuri – ha commentato Trump durante la cerimonia al Pentagono di investitura del segretario alla Difesa James Mattis – di non avere nel nostro Paese le stesse minacce che hanno i nostri soldati all’estero”, e ha ammonito: “Non dimenticheremo mai la lezione dell’11 settembre. Vogliamo solo accogliere coloro che appoggiano il nostro Paese e amano profondamente il nostro popolo”. In un precedente intervista alla televisione cristiana Cbn, aveva spiegato che la decisione è volta a proteggere soprattutto la minoranza cristiana.
La sospensione per 90 giorni della concessione dei visti per i sette Paesi a maggioranza musulmana ha lo scopo di dare il tempo al dipartimento dell’Homeland Security, al Dipartimento di Stato e al direttore della National Intelligence per determinare quali informazioni siano necessarie per ogni Paese, al fine di garantire che i visti non vengano rilasciati a persone che costituiscono una minaccia per la sicurezza nazionale. (Fonte: Ilfattoquotidiano)